nacqui a Milano, più o meno "livida e sprofondata per sua stessa mano" (come attesta in una sua canzone Ivano Fossati). Vissi per molto tempo sulle colline intorno a un lago piemontese: da quei paesi di funghi porcini (buoni e satanici) ho ereditato il mondo fiabesco dell'infanzia, imparando soprattutto dai faggi le mie radici (da tempo sradicate) come dita di maghi celti ed etruschi, seguendo le occulte tracce degli antichi Osci campani e forse liguri. Alcuni miei dipinti, in qualità di poemetti psicomaterici, sono nati come per incanto sui versi di Sandro Penna "ma tu resti sulla strada sconosciuta e infinita".
Nel distretto di G, sta un Comune piuttosto amorfo,ex pastorale, presso cui mi trovo ora a naufragare in quasi volontario "esilio".